d’itinerario né di poste assegnate, ma, guardando solo dove fosse più da sperarsi bottino, si gettarono sopra Bellano lieto paese sulle falde d’un monte e alla riva del lago. Gli abitanti, ammoniti dall’esempio recente e dalla prossima ruina, avevano o nascoste sotterra, o trasportate in fretta sui monti le cose più preziose, e le più facili a trasportarsi; e molti di essi1 s’erano appiattati lassù, abbandonando le case. Con tanto più di furore2 v’entrarono3 quelle masnade;4 e delle cose5 lasciate, presero tutto ciò che poteva loro servire, e sperperarono ed arsero il resto:6 mobili, botti, travi. Quegli che erano rimasti7 colla speranza di preservare i loro averi,8 ne videro la distruzione;9 videro l’abominevole sfrenatezza, e per sopra più soggiacquero agli strapazzi, alle percosse e alle ferite. Né i campi all’intorno furono risparmiati: la vendemmia,10 somma speranza dei terrazzani in quell’anno calamitoso, sparve in un momento;11 coll’uve furono sterpate le viti, gli alberi abbattuti col frutto, molti casali incendiati.12 Appena cessavano di farsi udire le trombe, che avevan sonata la partenza d’un reggimento, un nuovo squillo dall’altra parte annunziava terribilmente l’arrivo13 di altra simile, anzi peggiore brigata. I sopravvegnenti, trovando la distruzione dove avrebbero voluto portarla,14 si vendicavano su15 le cose e su le persone, che capitavano loro alle mani, come di un furto che fosse stato loro fatto: e16 tanta cupidigia frustrata tornava tutta in furore. Qualche memoria del guasto di quel paese ci rimane in alcune lettere di Sigismondo Boldoni,17 scrittore riputatissimo ai suoi tempi, e che forse avrebbe acquistato un nome più esteso e più18 auto¬revole anche presso ai posteri, se non fosse19 morto all’uscire delia giovinezza, e sopra tutto se20 quei pochi anni gli avesse
- ↑ erano rimasti
- ↑ entrò in questa la solda
- ↑ in questa
- ↑ di quello che v’era rimasto
- ↑ rimaste
- ↑ travi, botti
- ↑ per
- ↑ ne videro
- ↑ ed ab
- ↑ estre
- ↑ e viti, gli alberi
- ↑ Appena,[si | cessa] cessava | cessavano di rim | di farsi udire il suono delle trombe che avevano
- ↑ d’un altro
- ↑ convertivano in furore tutto
- ↑ quello e su quelli che rimanevano
- ↑ la cupidigia
- ↑ giovane letterato
- ↑ impor¬tante riverito
- ↑ quasi ancora nella
- ↑ avesse vissuto anche quei pochi anni in [tempi] un secolo dove si potessero concepire e [dettare] scrivere idee di una