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804 | gli sposi promessi |
— Perché non le ha fatte in tempo? Perché dirmi che tutto era finito? perché aspettare...?
— Ecco, mi rimproverate la mia troppa bontà. Ma adesso, mi son venute... basta, so io.
— E che vorrebbe ella ch’io facessi ?
— Che aveste pazienza per qualche giorno; figliol caro; qualche giorno non è poi l’eternità; abbiate pazienza.
— Per quanto?
— Via, in quindici giorni cercherò di fare...
— Quindici giorni! La è curiosa questa faccenda! Si è fatto tutto quel ch’ella voleva, si stabilisce il giorno; e ora ella mi viene a dire che bisogna aspettare quindici giorni. Quindici... gridò poi con voce alta e rabbiosa preparandosi a dire chi sa quale diavoleria.
— Via non vi alterate, per amor del cielo. Vedrò, cercherò se in una settimana...
— E a Lucia che debbo io dire?
— Dite che è un mio sbaglio.
— E il mondo che dirà?
— Dite pure che ho sbagliato io, gettate tutta la colpa addosso a me. Via, per una settimana...
— E poi, non ci sarà più altri impedimenti?
— Quando vi dico...
— Ebbene, pazienterò per questa settimana; ma ritenga bene che, passata questa, non mi contenterò di ciance. Intanto, la riverisco. E cosi detto se ne andò facendo a don Abbondio un inchino più frettoloso del solito, con una occhiata più espressiva che riverente.
E1
Pescarenico è una terricciola posta su una riva sinistra dell’Adda, o vogliam dire del lago, pochi passi al di sotto del ponte: un mucchietto di case abitate per lo più da pescatori, e parate al di fuori di tramagli e di reti tese ad asciugare: in faccia al-
- ↑ Dalla colonna sinistra, come le due precedenti. Si veda a pagina 63, Cap. IV.