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796 | gli sposi promessi |
altri e pur degni rispetti.1 Il più degno dei quali si è, che se il manoscritto fosse2 mostrato a pochissimi ed amici, l’incredulità durerebbe, e se a molti si3 diffonderebbe l’opinione chc la vecchia e4 originale storia è molto meglio scritta che la nuova e rifatta, che v’era in quella un certo garbo, una certa naturalezza, un sapore di verità, un’aria di contemporaneità che è svanita affatto nella copia. Si direbbe che veramente il reo gusto del secolo si fa sentire nello stile del vecchio scrittore, ma che però5 vi è una certa fragranza (dico bene?) di lingua che ben fa vedere che di poco era spirato quell’aureo cinquecento, quel secolo nel quale tutto era puro, classico lindo, semplice, nel quale la buona lingua si respirava per così dire coll’aria,6 si attaccava da sé agli scritti, dimodoché, cosa incredibile e vera! fino i conti delle cucine e gli editti pubblici erano dettati in buono stile. Che se nel secolo susseguente tutto si alterò, almeno almeno la corruttela non era straniera, era un lusso un abuso delle ricchezze patrie, una sazietà del bello, almeno almeno non si7 leggevano ancora libri francesi, perché la Francia non aveva avuto ancora quegli insigni scrittori che per disgrazia delle lettere ebbe dappoi.
Non volendo adunque mostrare il manoscrittto originale ha l’editore pensato un altro mezzo per convincere i lettori della realtà8 di questa storia. I dubbj su di essa non possono nascere da altro che dal non trovare verità nel costume, nei fatti, e nei caratteri del tempo rappresentato: poiché se si venisse a concedere che questa verità si trova, allora il dire che la storia è inventata potrebbe quasi quasi parere più che un biasimo una lode, dal che bisogna guardarsi ben bene. Ora per certificare9 i più increduli10 che i costumi sono veramente quelli del tempo, l’editore propone loro di fare ciò ch’egli stesso ha fatto per giungere a questo convincimento. A dir vero molte cose gli parevano tanto strane,11 ch’egli non sapeva risolversi a crederle realmente avvenute, perloché si pose a frugare molto nei libri,12 e nelle memorie d’ogni genere13 che possono dare una idea del