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738 gli sposi promessi

tratto ai suoi occhi per gli oggetti frapposti, lo vide finalmente sedersi anch’egli, su la porta1 d’una capannuccia, e recarsi in mano una scodella, e mangiare. Era il frate2 rivolto con la faccia verso Fermo che veniva; e questi, guardandolo più attentamente, credette di scorgere una somiglianza singolare, della persona, perché3 non era tanto vicino che potesse nulla discernere dell’aria del vólto.4 In quel baleno5 sentì egli una gioja, una speranza improvisa; ma,6 ricordandosi tosto7 ciò che Agnese gli aveva detto di Palermo, di quel paese di là dal mare, cacciò quella speranza come una illusione. E pure ad ogni passo la somiglianza diveniva più forte,8 più viva: il frate diveniva il Padre Cristoforo.

Era proprio il Padre Cristoforo.9 Alle prime novelle che s’erano avute in Palermo della peste dichiarata in Milano, il nostro buon10 frate, a cui quarant'anni di tonaca e di capucoio, non avevan potuto togliere dalla mente una rimembranza del tempo in cui portava cappa e spada, e che aveva11 desiderato per quarant'anni di finir la sua vita spendendola pel prossimo, colse con trasporto quell’occasione e scrisse12 a Milano, supplicando d’esser chiamato al servizio degli appestati. Fu esaudito: il Conte Zio del Consiglio segreto era morto, e del resto in quella confusione, e in quel bisogno di soccorsi,13 anche un puntiglio avrebbe potuto esser posposto o dimenticato.

Fra Cristoforo, ricevuta l’obbedienza, venne a dirittura a Milano, si presentò al convento, fu mandato al lazzeretto; e vi stava da un mese. Aveva quivi una sua capannuccia, e s’era fatto14 all’intorno come un picciolo distretto, pel quale girava, facendo il confessore, l’infermiere, il cuoco,15 agli appestati che si succedevano in quello spazio; e in quel mese aveva forse veduta rinnovarsi otto o dieci16 volte la popolazione di quei suo distretto.

  1. della sua
  2. seduto di rimpetto
  3. l’aria
  4. [Un] A quel baleno
  5. prov
  6. poi pensa
  7. di
  8. la
  9. Ai primi annunzi
  10. vecchio
  11. sempre
  12. al provinc
  13. Sottolineato da anche a posposto e a margine, in penna: «è ironia fuori di luogo perché sottile e nata dalla meditazione dello Scrittore».
  14. come un quartiere all’intorno,
  15. tutti i servigi (che a quella frotta che si succedeva d’] alla frotta d’infermi
  16. volte la generazione che aveva presa in cura [e del | nel] in quel