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capitolo v - tomo iv. |
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soltanto da gemiti,1 attraversati da qualche cadavere, che era2 portato alla fossa, senza accompagnamento, senza romore di canto funebre: qua e là uomini sparuti, che erravano, infermi che uscivano disperati dal coviglio, per morire all’aria aperta; birboni, che agguantavano dove fosse da spogliare impunemente. Fermo3 cercò di schivare tutte le parti abitate, venendo pei campi; sul mezzo giorno4 si riposò in un bosco, vicino ad una sorgente: ivi si rifocillò col cibo che aveva portato seco; lasciò passare le ore più infocate; riprese la sua strada;5 cominciò a riveder luoghi noti, misti alle memorie della sua fanciullezza, e due ore circa prima del tramonto scoperse il suo paesetto. Alla prima vista Fermo ristette un momento, come sopraffatto dalle rimembranze, e dai6 pensieri dell’avvenire; e, ripreso fiato,7 procedette, entrò nel paese. L’aspetto8 era come quello di9 tutti gli altri, che Fermo aveva dovuti vedere; ma la tristezza fu ben più forte che10 egli non l’avesse ancor provata. Guardò se vedeva attorno qualche suo conoscente, qualche persona viva: nessuno; le porte chiuse, o abbandonate;11 avanzando, scorse un uomo seduto sul limitare, lo guardò, durò fatica a riconoscerlo, travisato com’era dal male;12 ma non fu riconosciuto da13 esso, che14 gli piantò15 in faccia due occhj insensati,16 e non fece motto. Fermo lo chiamò per nome; non ne ebbe risposta, e,17 più che mai accorato, si avviò alla sua casa. Ella era, quale l’avevano lasciata i lanzichenecchi: senza imposte, diroccata qua e là,18 qua e là affumicata, e dentro vuota; ma non già19 pulita, ché vi rimaneva ancor lo strame, che era stato letto ai soldati. Ne uscì Fermo in fretta, inorridito, ritraendo l’occhio20 dallo spettacolo, e la mente dai pensieri e dai ricordi, che quello spettacolo faceva nascere, e si21 incamminò alla casa d’Agnese,22 con l’ansia di rivedere23 un vólto amico, di udire da lei ciò che tanto gli stava a cuore, e col24 battito di non25 ritrovarla, di non ritrovar pure chi gli sapesse dire s’ella viveva.
- ↑ [abi] popolati
- ↑ gittato
- ↑ si po
- ↑ ristette
- ↑ e due ore circa [prima] prima del tramonto [giunse] giunse ai luoghi noti
- ↑ sen
- ↑ proseguì,
- ↑ di que
- ↑ tanti altri
- ↑ Fermo
- ↑ procedendo
- ↑ A margine, in penna, di mano del Manzoni:' «Stupido: gli parve Gervaso, ed era Tonio».
- ↑ qu
- ↑ lo
- ↑ due occhi
- ↑ e gli ritir
- ↑ continuò
- ↑ coi segni del
- ↑ spazzata
- ↑ da quell
- ↑ volse da
- ↑ col
- ↑ una persona amica
- ↑ battito
- ↑ tr