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capitolo [iv] - tomo iii | 433 |
trare nelle chiese, ch’egli andava a visitare, non era1 la minima delle sue pastorali fatiche, né il più leggiero pericolo. Da per tutto era mestieri prima di tutto ch’egli avesse molta sofferenza, e2 quindi che quelli del suo corteggio gli servissero da guardie, diradando la turba come potevano, allontanando quelli che volevano baciare o tirare la sua veste, facendo in modo in somma che, a forza d’amore e d’ossequio, il buon uomo non fosse3 sconquassato. Questa amorevole persecuzione, ormai antica, aveva cominciato4 per lui dai primi giorni del suo episcopato; poiché, quando egli fece il suo ingresso nel Duomo di Milano (che, a dirla senza vanità, è un ampio5edificio) egli fu talmente compresso che6 molti nobili, che lo circondavano, trassero
le spade per allontanare la folla: tanto7 v’era allora d'incomposto anche nella riverenza e nella8 protezione;9 e malgrado questa minaccia, forse, invece d’un vescovo santo, sarebbe rimasta in duomo una reliquia, se due preti tarchiati e giovani non avessero10 tolto da quella stretta il
Cardinale, e, sollevatolo sulle loro braccia, non l’avessero
portato in salvo fino all’altare.
Come dovessero poi stare le ossa di quei due galantuomini ognuno se lo può immaginare.11
Ma se le accoglienze dei paesani di Lucia al Cardinale non poterono essere più clamorose né più calde12 che13 le altre, avevano però14 una espressione15 di una riconoscenza speciale,16 che Federigo17 potè distinguere: anzi egli intese più d’una volta nelle benedizioni, che gli erano date, unito al suo nome suonare quello di Lucia. Il buon vecchio tripudiò in cuore, e per quella gioja che dà sempre agli onesti il vedere l’espressione pubblica d'un sentimento onesto ed umano, e perché 18 con un tal favore del popolo19 gli parve
- ↑ l’ultima de
- ↑ e poi che
- ↑ schiacciato
- ↑ dal primo giorno
- ↑ Variante vasto
- ↑ alcuni
- ↑ [vi doveva) v’era
- ↑ Variante guardia
- ↑ e questo pure fu inutile: (lacuna)
- ↑ preso
- ↑ Ma in questo più umile, ma pur clamoroso e affollato ingresso potè
- ↑ Variante di quelle che gli [si facevano] erano fatte per tutto attorno
- ↑ non
- ↑ [qualche] una
- ↑ particolare
- ↑ di una tenerezza
- ↑ dovette
- ↑ gli
- ↑ Segno di richiamo, e a margine, in penna: « - sperò - mi pare forse meglio. »
Manzoni, Gli sposi promessi. | 28 |