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426 | gli sposi promessi |
timore che avevano avuto per quella innocente,1 mettevano fuori2 i pensieri che avevano compressi, o comunicati sotto voce, alla sfuggita; e, trovando una conformità negli altri sentivano che a quei pensieri era unita una forza. La giustizia aveva trionfato, il cielo s’era manifestato per l’innocente, e questa manifestazione, che pareva una promessa d’aiuto, accresceva ancor più l’animo di tutti.3 Un potente scellerato aveva pubblicamente4 abjurata col fatto la5 iniquità, e l’aveva cosi vilipesa e indebolita nello stesso tempo.6
L’iniquità era conosciuta,7 e, perdendo un protettore terribile aveva acquistato un nemico pur terribile: un Cardinale, un Santo, un nobile, uno che aveva mezzi di persuasione, di forza, di autorità, di aderenze.
Quella poi che rinforzava l’effetto di tutte queste8 considerazioni, era la notizia sparsa: che il Cardinale veniva a visitare anche quella parrocchia, che si fermerebbe qualche tempo ne’ contorni, che ci sarebbe folla d’uomini condotti dallo stesso sentimento pio, avverso alla ingiustizia. E già si diceva che il castellano di Lecco, quello Spagnuolo di cui il podestà aveva tanta stima, si disponeva ad9 incontrare il Cardinale in gran pompa, coi suoi soldati: tutta la forza, tutto lo splendore era per la pietà e per la giustizia. Ognuno pensava che gli scellerati avrebbero dovuto convertirsi come il Conte, o perdersi d’animo, e fuggire.
Don Rodrigo, dopo una breve esitazione, prese quest’ultimo partito. La violenza10 quando è assistita dalla fortuna, ama a mostrarsi:11 ella ha con sé come12 un argomento della sua bontà, o della sua ragionevolezza, poiché ottiene il suo intento; ma, quando è abbandonata dalla fortuna, quando non valgono altri argomenti che quelli del diritto, del senso universale della giustizia, che13 le mancano, quando14 appare non solo come ingiustizia, ma come sbaglio, allora la violenza15 vorrebbe nascondersi anche a se stessa. Don Rodrigo pensava che cosa mai avrebbe potuto fare16 di conveniente,17 che stesse bene in quei giorni, e non trovava nulla, nemmeno un soggetto di discorso con chi venisse