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| 568 | gli sposi promessi |
potuto rettificare in molte parti1 i fatti e le riflessioni; ma da quei fatti egli aveva appunto imparato a tacere. Continuò la sua strada, giunse a Bergamo, fece inchiesta di quel suo cugino,2 e gli si presentò.
3 Era questi lavoratore di seta, come Fermo, e uno di quei tanti, che,4 vedendo mancarsi il lavoro a cagione delle discipline assurde che a quei tempi erano prescritte nel milanese e dei pesi insopportabili d’ogni genere,5 avevano portata6 la loro industria in un altro stato, dov’erano bene accolti e protetti.7 Massajo e diligente, in sei anni, da che si trovava a Bergamo, aveva egli fatta una provvigione, che gli era di grande soccorso8 in quell’anno malvagio. Rivide egli con piacere Fermo, che aveva instradato nei lavori della seta, e a cui aveva fatto da padre; e lo accolse lietamente,9 prese parte alle sue traversie, e gli promise intanto di procacciargli lavoro.10 «Se non ne troveremo,» soggiunse «starai con me: mangeremo insieme un po’ di pane; e, quando torneranno gli anni grassi, mi pagherai di tutto e farai un buon marsupio anche per te.» Se quel brav’uomo avesse letto Virgilio, non avrebbe mancato di dire in questa occasione: Non ignara mali miseris succurrcre disco;' perché in fatti questo era il suo sentimento.11 Lasceremo per ora Fermo, giacché si trova in una situazione tollerabile, e torneremo12 alla sua e nostra Lucia.
- ↑ gli
- ↑ e lo tro
- ↑ Era questi un buon [giovane] uomo [di p] di alcuni anni più attempato di Fermo, e che aveva instradato questi ai lavori della seta e [Ma nel] gli aveva fatto da padre. Era uno di
- ↑ non trovand
- ↑ [erano andati] andavano a procacciarsi pan
- ↑ altrove in un al
- ↑ In [alcuni] sei anni
- ↑ [nei tempi] nel tempo cattivo, che allora correva per tutta Italia.
- ↑ promettendogli | senti
- ↑ e se la miseria crescente glielo impedisse, di (lacuna)
- ↑ Grazie al cielo possiam lasciare anche Fermo in una situazione tollerabile e tranquilla, dopo tanti guaj; e torniamo premurosamente alla sua e nostra Lucia
- ↑ a Lucia.
