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560 | gli sposi promessi |
giorno,» «buona sera,» «avete fatto buon viaggio: che c'è di
nuovo a Milano?»
1«Eh! eh! ecco quelli dalle notizie,» disse il mercante, «quelli che le vanno fiutando, come i bracchi le pernici. E poi, e poi le saprete voi a quest’ora, forse più di me.» Così dicendo, scese da cavallo: lo diede e lo raccomandò
ad un garzoncello, ed entrò nella cucina, circondato dai curiosi.
2 «Davvero che non sappiamo niente,» disse il più antico di quei conoscenti.»
3« Possibile? » rispose il mercante: «bene, dunque sentirete. Ehi oste, il mio letto solito è in libertà? Bene: dunque non sapete che ieri è stata una giornata brusca in Milano? ma brusca vi dico!...»
«Questo lo sappiamo.»
«Vedete dunque, » continuò il mercante, « he le sapete le notizie. Voleva ben dir io che, stando qui sempre ad agguatare quegli che passano, e a frugarli, come se4 foste gabellieri, qualche cosa vi potesse scappare.»
«Ma oggi,5 che cosa è accaduto?»
« Ah oggi, » disse iI mercante, sedendo.6 «D’oggi non sapete niente?»
«Niente»
«Niente davvero? dunque vi racconterò io. Oste, il mio
boccone solito, e presto; perché voglio coricarmi7 subito e domattina pormi in viaggio per tempo. Oggi, poco mancò che la giornata non fosse brusca, come quella di jeri. Ma, un po’ colle buone, un po’ colle cattive... m’intendete eh? olio ed aceto; e si fa l’insalata.»
8«In fine che cosa è accaduto?» domandarono in una
volta due o tre di quegli ansiosi.
Abbiate pazienza,»9 disse il mercante, «ché se l'oste mi darà10 di che ammollare le labbra, vi conterò tutto.»
«Oh bravo!»
L’oste portò la refezione: il mercante si versò un bicchiere di vino, si accarezzò la barba, e lo tracannò; e11