|
capitolo i - tomo iii |
385 |
celebrare gli ufficj divini.1 Quando fu cantato il Vangelo, 2 il Cardinale parlò dall’altare al popolo, come era suo costume. In quel tempo, in cui la carestia era l’idea la più famigliare, e l’affare il più importante,3 si diffuse egli con eloquenza cordiale a parlare di pazienza e di liberalità; a far sentire ai poverelli il bene, che potevano cavare dai patimenti irrimediabili, agli agiati, il bene che potevano4 farsi col rimediare a quei patimenti che5 avessero potuto: e le parole dell’uomo di Dio, produssero ivi come da per tutto il doppio effetto ch’egli cercava; perché quelle parole erano rese ancor più potenti dal soccorso e dall’esempio.6 Le largizioni abituali di Federigo, le quali non avevano altro limite che il suo avere,7 gli avevano data una fama già antica di8 carità singolare; ma le angustie di quel tempo avevano resa la sua carità ancor più attiva e più ingegnosa; e da per tutto si parlava del gran numero di poveri da lui nudriti quotidianamente9 nella città, e dei mezzi da lui trovati per soccorrerli, per non perderne uno, se fosse stato possibile.10 Peregrinando poi nella diocesi per visitarla, egli non avrebbe avuto il cuore di vedere delle miserie senza sollevarle, di11 esortare altrui alla pazienza, alla carità, con le mani chiuse;12 quindi i poverelli dei paesi, dov’egli13 arrivava, erano certi di trovare un soccorso, di non patire per quel tempo che avrebbero avuto fra loro il pastore. Né questo solo esempio si contentava egli di dare: sobrio14 in ogni tempo,15 in quelli della carestia egli16 si misurava ancor più scarsamente il cibo: voleva detrarre a sé tutto ciò che17 poteva sollevare altrui; non gli pareva di compatire davvero ai suoi poveri se non pativa con essi;18 voleva mostrare col fatto che i disagi del vitto erano pur tollerabili, che si poteva anche in mezzo a quelli benedire il Signore, che si poteva non solo sostenerli con rassegnazione, ma eleggerli volonterosamente.19 I quali sensi sono espressi in quelle sue belle parole: Sarebbe cosa molto disdicevole ve-
- ↑ Segno, e a margine, in penna : «e basta fino alle parole - Intanto il Conte e il curato-etc.»
- ↑ salí
- ↑ parlò
- ↑ ricavare
- ↑ se era in lo | po
- ↑ La liberalità
- ↑ Variante facevano procedere il suo nome da
- ↑ di una sincera
- ↑ in vesco
- ↑ Ma
- ↑ sostarle
- ↑ faceva egli
- ↑ si trovava
- ↑ mai sempre
- ↑ egli era
- ↑ era divenuto
- ↑ non avrebbe potuto
- ↑ e sentendo
- ↑ Il quale sentimento
Manzoni, Gli sposi promessi. |
|
25 |