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382 gli sposi promessi

della bizzarria, della iracondia di costui, si affacciava allora alla sua immaginazione:1 e metteva in moto tutta quella sua naturale paura. Ma2 questa timidezza stessa poi non gli permetteva di rifiutare, di fare ostacolo ad un ordine cosi preciso dell’arcivescovo, in faccia a colui che ne sarebbe offeso.3 Vedendo poi4 quello pigliare amorevolmente la mano del terribil Conte, Don Abbondio5 stava guatando, come un ospite pauroso vede un padrone di casa accarezzare sicuramente un suo cagnaccio6 tarchiato, ispido, arrovellato,7 e famoso per morsi e spaventi dati a cento persone; sente il padrone8 dire che quel cane è bonaccio 9 di natura, la miglior bestia del mondo; guarda il padrone e non osa contraddire per non offenderlo, e per non essere tenuto un dappoco; guarda il cane, e non10 gli si avvicina, perché teme che11 al menomo atto quel bonaccio non digrigni i denti e non si avventi alla mano che vorrebbe palparlo; non fa moto per12 allontanarsi, perché teme di porgli addosso la furia d’inseguire; e, non potendo fare altro,13 manda giù il cane, il padrone e la sua sorte, che l’ha portato in quel gagno, in quella compagnia:14 tali erano i sensi e gli atti del nostro povero Don Abbondio. Pure, componendosi al meglio che potè, fece egli un inchino al Cardinale, per accennare che obbedirebbe, e un altro inchino al Conte accompagnato con un sorriso che voleva dire: — sono nelle vostre mani: abbiate misericordia: parcere subjectis. — Ma il Conte, tutto assorto nei suoi pensieri, sbalordito15 egli stesso di tanta mutazione, intento a raccogliersi,16 a riconoscersi, per cosi dire, agitato17 dai rimorsi, dal pentimento, da una certa gioja tumultuosa, corrispose appena macchinalmente con una18 piegatura di capo, e con19 un aspetto, sul quale si confondevano tutti questi sentimenti in una espressione oscura e misteriosa, che lasciò Don Abbondio ancor più sopra pensiero di prima. Il Cardinale,20 si trasse in un angolo della stanza col Conte che teneva per mano e gli disse: «Vi pare egli, amico, che

  1. e lo riempiva di paura: ma questa
  2. questa paura
  3. quando
  4. questo
  5. guatava
  6. ispido
  7. [lo sente | lo dim] lo sente dire
  8. lodare il cane
  9. in fondo
  10. fa moto | avvicinargli
  11. al menomo atto quella bontà vantata non riesca una maledetta furia;
  12. allontanarselo
  13. maledice,
  14. Segno, e a margine,in penna: «.punto fermo».
  15. del suo cangiamento inter
  16. a ravvisarsi
  17. dalla
  18. un inchino
  19. vólto
  20. accennò