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capitolo vi - tomo iii | 513 |
favano,1 le grida continuavano, e gli smuratori proseguivano la loro impresa2 romorosa, senza darsi pensiero della truppa. L’impresa sarebbe stata pur troppo3 condotta a termine, e già lo toccava, se dalla parte4 opposta non fosse giunto un5 più efficace soccorso.6 «Una carrozza! uh! uh! chi è
questo tiranno, che ardisce venire ad insultare la povera
gente? dalli! dalli! sassate, sassate!»
«Zitti! zitti! è Ferrer!7 non vedete la livrea ? è un galantuomo! amico della povera gente: eccolo! eccolo! ecco mette la testa allo sportello: è egli. Viva Ferrer! Viva Ferrer!»8 La carrozza s’era fermata in capo della calca,9 a canto ai soldati; e nella carrozza v’era di fatti quell’Antonio Ferrer gran cancelliere,10 A margine, in penna: «che per virtù de’ suoi spropositi era di tutto quel11 guasto, ma che almeno veniva per porvi qualche rimedio, e si valeva della popolarità, che12 gli avevano
acquistata13 i suoi spropositi, per minorarne i tristi effetti.
Sia benedetto Antonio Ferrer! degli spropositi molta gente14 ne fa, ma non sono molti coloro che15 adoperino16 il vantaggio, che possono averne cavato, a fare un po’ di bene, o ad impedire un po’ di male. Antonio Ferrer metteva fuori dello sportello una faccia tutta umile, tutta benigna, tutta amorosa:17 una faccia, che egli aveva creduto di tenere in serbo pel momento,18 in cui si sarebbe trovato al cospetto di Don Filippo Quarto; ma fu obbligato a spenderla in questa occasione impreveduta. Cercava egli di parlare, ma i picchj,19 gli scalpiti, gli urli, i viva stessi, che si facevano a lui,20 soffocavano la sua voce. Andava egli dunque ajutandosi col gesto, ora avvicinando la punta delle mani alla bocca, e21 tenendole poi supine, per22 render grazie23 alla benevolenza pubblica; ora rivolgendole e abbassandole lentamente,24 per25 richiedere, (ma con un garbo ineffabile) un po’ di silenzio e’di-tranquillità; ora allargandole dinanzi a sé,
- ↑ e gli smuratori
- ↑ senza
- ↑ [comp] compiuta, [e già) se non giungeva un altro soccorso
- ↑ [loppo] da un’altra parte
- ↑ altro soccorso
- ↑ A margine, in penna: «Cedent arma togae»
- ↑ un galantuomo
- ↑ Era
- ↑ presso
- ↑ e un gran guastamestieri.
- ↑ garbuglio
- ↑ aveva
- ↑ coi suoi spropositi
- ↑ sa farne
- ↑ si curino di ripararli i
- ↑ ba
- ↑ quella faccia che avrebbe avuto alla presenza di Don Filippo quarto
- ↑ che si fosse
- ↑ il
- ↑ coprivano la sua voce
- ↑ Variante spianandole
- ↑ ringr
- ↑ della
- ↑ ma con un
- ↑ consigliare
Manzoni, Gli sposi promessi | 33 |