Pagina:Gli sposi promessi III.djvu/121


capitolo v - tomo iii 487

cosa s’insegna? che cosa si vuol concludere? quella non è, né può essere la questione. Ognun sa che i grani si raccolgono una volta l’anno, o a certe distanze, e che si consumano alla giornata: tra l’un raccolto e l’altro1 ci debbe dunque esser grano più o meno: se non ce ne fosse assolutamente, non si parlerebbe più di stentare, ma di morire, e tutti, e in pochi giorni. Se poi dicendo: — il grano c’é, — s’intende (come s’intende) che ne esista una quantità eguale al consumo ordinario, proporzionata al bisogno,2 o al desiderio della popolazione; come mai una tal cosa si afferma senza3 conoscere, senza poter conoscere, senza cercar di conoscere4 il fatto su cui si forma il giudizio: la quantità del grano esistente? Eppure5 un fatto, che con le più minute6 indagini, coi calcoli più scrupolosi, con l’esame il più freddo non si conosce mai con precisione,7 è continuamente affermato con sicurezza, senza8 indagini, senza calcoli, senza esame: un fatto, che9 appena si può conoscere10 approssimativamente11 per gli indizj del prezzo, della ricerca, della distribuzione, del consumo, si afferma12 assolutamente contra13 la testimonianza di tutti questi indizj.

14L’altra stortura, conseguente da questa, e pur madornale, è nel supporre che il15 male sia16 il caro prezzo del grano; mentre questo non è che un effetto del male17 vero:18 la sproporzione tra il grano e il bisogno; è un effetto, e un do-

  1. vi
  2. alla popola
  3. [cono] aver conosciuto
  4. la quantità di grano esistente,
  5. una
  6. ricerche
  7. si afferma
  8. calcoli, senza
  9. non ap
  10. anche
  11. [che | per mezzo d | l’osservazione di] per le sue conseguenze,
  12. contra tutte le indagini | tutta
  13. tutta
  14. L’as
  15. vero
  16. il ca
  17. veramente
  18. Segno di richiamo, e a margine, in penna: «direi se è lecito farla da arrogante: - la sproporzione tra il grano e il bisogno. Il [rincaramento] caro prezzo è un doloroso, deplorabile, funesto, acerbo (accumulate quanti epiteti vorrete, non saranno mai troppi: ma il sostantivo [sarà] è: rimedio). Il caro prezzo è un rimedio — fino alle parole - la scarsa e mancante vittovaglia. Se una forza qualunque potesse illudere fino alla fine, addormentare tutti i terrori, tutte le cupidigie, tutte le previdenze, di modo che in un anno generalmente scarso il prezzo rimanesse basso come negli anni abbondanti, che ne avverrebbe? Finché grano vi fosse, il consumo sarebbe uguale a quello degli anni abbondanti, si vivrebbe lietamente e a discrezione per qualche tempo. Poi all'ultimo si morrebbe di fame, perché tutta la provvisione sarebbe stata consunta qualche mese prima del nuovo raccolto. -»