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capitolo i - tomo iii 377

membra, premevano quelle vesti, su cui da gran tempo non avevano posato che le armi della violenza e del tradimento.1

Sciolti da quell'abbraccio, il Cardinale disse con un affetto ansioso2 al Conte: «parlate:3 parlate: apritemi il vostro cuore:4 ditemi i pensieri che più vi tormentano:5 quello che hanno di più amaro si sperderà, passando su le vostre labbra;6 il dolore, che vi resterà, sarà misto di giocondità, sarà una giocondità esso medesimo: non vi lasceranno altra puntura buona che il desiderio di riparare al già fatto. Dite: forse v’è qualche cosa a cui si può riparare ancora.»

«Ah si!» interruppe il Conte: «v’è7 una cosa a cui si può riparare tosto: il fatto è turpe, è atroce, ma non è compiuto. Lodato Dio, che non lo è! Per farvelo conoscere è d’uopo ch’io appaja dinanzi a voi, per mia confesione, quello ch’io sono: uno scellerato... e un vile birbone; ma non importa: quello che importa è di cessare una crudele iniquità.» Federigo stava ansioso attendendo, e il Conte narrò dell’infame contratto di Lucia, del8 rapimento, dell’arrivo di essa al suo castello, delle sue suppliche e dei primi pensieri, che a cagione di queste gli erano venuti. Il9 buon vescovo impallidì10 alla storia11 dei patimenti e dei pericoli di quella poveretta; ma quando intese ch’ella si trovava ancora al castello: «Ah!» disse «è salva, è intatta: togliamola tosto da quell’angoscia: ah voi sapete ora che cosa sono le ore dell’angoscia! abbreviamole a questa12 innocente. Voi me la date ...? »

«Dio!» sclamò il Conte: «che uomo son’io, se mi si richiede come un dono13 ciò ch’io non ho in poter mio che per la più vile prepotenza!14 se mi si chiede per misericordia di non essere più un infame!»

«Il male è fatto,» rispose Federigo: «quello che è da farsi è il bene, e voi lo potete; voi lo volete: Dio vi benedica.

  1. Dopo un
  2. :parlate; parlate
  3. A margine, in penna: «per non cadere in contraddizione coi discorsi supposti nella lacuna puoi dire facilmente: - parlate parlate di nuovo ora che siete con me -. Io non so fare l’ascetico:-qui term:ecc.».
  4. quello che più vi tormenta, si addolcirà
  5. si addolciranno
  6. [e non] (parola illeggibile) e non vi pungeranno che
  7. almeno
  8. [rapimento] ratto
  9. Cardi
  10. all'udire
  11. delle angoscie
  12. sventurata
  13. la libertà d'una persona
  14. [sui] ciò ch'io non posso ritenere senza