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246 | gli sposi promessi - tomo ii |
sente dalla Signora per darle sospetto, lasciò la suora nel 1 forte della curiosità, e nella speranza di scoprire qualche cosa; e come questa insisteva per trattenerla, le propose di venire la notte 2 al quartiere, dove l’avrebbe potuta nascondere nella sua cella, e dirle il di più, e forse renderla testimonio di qualche cosa. La meschina cadde nel laccio. Venuta la notte ella si trovò nel corridojo, dove la suora omicida 3 le venne incontro chetamente, e la condusse nella sua cella: quivi, 4 preso il pretesto dei servizj della Signora per partirsi, 5 promettendo che tornerebbe tosto, la fece nascondersi tra il letticciuolo e la mura, 6 raccomandandole di non muoversi finch’ella 7 non la chiamasse. Usci quindi a render conto del fatto all’altra suora e allo scellerato, che aspettavano in un’altra stanza; e, pigliato da Egidio l’orribile coraggio 8 che le abbisognava, entrò nella cella 9 armata d’uno sgabello con la sua compagna. 10 Nella cella non v’era lume, ma quello che ardeva nella stanza vicina vi mandava per la porta aperta una dubbia luce. La scellerata, 11 parlando colla compagna, perché la nascosta non si muovesse, e parlando in modo 12 da farle credere ch’ella cercava di rimandare la sua compagna come importuna, andò prima pianamente verso il luogo dove la infelice stavasi rannicchiata; quindi, giuntale presso le si avventò, e prima 13 che quella potesse né difendersi, né 14 gettare un grido, 15 né quasi avvedersi, con un colpo la lasciò senza vita.
- ↑ mezzo di
- ↑ nel
- ↑ venne a
- ↑ la fece [rann] star nascosta, le raccomandò di star cheta,
- ↑ le raccomandò di star cheta
- ↑ Sic.
- ↑ non fosse chiamata
- ↑ per quello
- ↑ parlando
- ↑ perché la nascosta non si muovesse
- ↑ andò prima pianamente e parlando con la compagna
- ↑ ch’ella credesse che
- ↑ ch'ella
- ↑ fare
- ↑ che parve non