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244 | gli sposi promessi - tomo ii |
sità dell'animo: perché quello di Egidio era duro e grossolano, e in Geltrude 1 il timore della vergogna era una passione furiosa, come 2 si è veduto dalla sua condotta anteriore. Pensò egli quindi più 3 freddamente al modo di scansare il pericolo, e ne trovò uno che era per lui una nuova occasione di soddisfare alle sue passioni. Per riuscirvi, egli coltivò il terrore di quella poveretta, le fece tanta paura del male, che nessun rimedio le paresse troppo doloroso: e finalmente propose l'infame rimedio, che fu di render partecipi del segreto e di associare alla colpa le due che la sospettavano. Lo scellerato pose in opera tutta la sua astuzia, si valse di tutto il predominio che aveva sull’animo di Geltrude, 4 adoperò tutte le dottrine che le aveva insegnate e ch’ella aveva ricevute. L’albero della scienza aveva maturato un frutto amaro e schifoso, ma Geltrude aveva la passione nell’animo e il serpente al fianco; e lo colse. Con la direzione del serpente, ella trasfuse prudentemente 5 a gradi a gradi nelle menti delle 6 due suore il pervertimento che era necessario, per renderle sue complici, e consumò il proprio avvilimento nella loro colpa. 7 Venuta in questo fondo, la sventurata perdette con ogni dignità ogni ritegno, 8 e, agguerrita contra ogni pudore, si trovò disposta ad agguerrirsi 9 ad ogni attentato: e 10 l’occasione non tardò a presentarsi.
Una delle due suore addette alla Signora, quando cominciò ad avere qualche sospetto, lo confidò ad un’altra suora sua amica, 11 facendosi promettere il segreto: promessa che le fu tenuta, perché la Signora era troppo potente e il segreto troppo pericoloso; e la voglia di 12 ciarlare fu vinta dalla paura.
Non era che un sospetto, e gli indizj eran deboli e potevano anche essere interpretati altrimenti; ma la curiosità della suora fu risvegliata, e non lasciava mai di tempestare quella che le aveva fatta la confidenza, per vederne, come si dice, l’acqua chiara. 13 Quando però la suora che
- ↑ come abbiam detto
- ↑ abbiam
- ↑ pacatamente
- ↑ Cancellatura d’una parola illeggibile, cui segue un tutte. Di qui fino a complici, un segno verticale di lapis, e accanto: « Qui l’ascetismo è bellezza: di pensiero, di stile, (due parole illeggibili) alle intenzioni religiose dello scrittore.»
- ↑ nell'ani
- ↑ due damigelle
- ↑ di che (lacuna) di cui e più | Giunta
- ↑ e si trovò agguerrita
- ↑ contra
- ↑ il caso
- ↑ Questa
- ↑ sguaiterare
- ↑ La suora che aveva ciarlato si era