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capitolo iii. - la signora tuttavia. 207


Geltrude si vesti dunque in fretta, si lasciò acconciare 1 e comparve nella sala dov’era radunata la famiglia ad aspettarla. Il Marchesino, al quale corsero 2 dapprima i suoi occhj, si mostrava tranquillo, senza dar segno d’impazienza: la Marchesa la quale aveva sagrificate tre ore di letto mostrava nell’aspetto 3 quel misto di sentimenti che nasce dalla consolazione di aver fatta una impresa, e dal dispetto degli incomodi sostenuti per venirne a capo. Il Marchese con lieto viso si fece incontro a Geltrude, e le disse. «Avete scelto una bella giornata: buon augurio.» 4 «Buon augurio» ripeterono la Marchesa e il Marchesino. Era preparata una sedia a bracciuoli, e il Marchese accennò amorevolmente a Geltrude che vi sedesse, e 5 perch’ella 6 confusa stava alquanto in forse: «qui, qui,» dissegli, «certamente: dopo la risoluzione che avete fatta non siete più una ragazzetta: siete come un di noi.» Appena Geltrude si fu seduta, venne un servo che le presentò rispettosamente una tazza di ciocolatte. 7 Prendere il ciocolatte a quei tempi, era, dice il nostro manoscritto, quello che 8 presso i romani assumere la veste virile: e tutte queste 9 cerimonie erano piccioli fili, che legavano sempre più la povera Geltrude. Essa non 10 confermava con parole 11 la risoluzione che tutte quelle dimostrazioni supponevano: non diceva nulla, non faceva nulla, 12 ma tutto ciò che si faceva d’intorno a lei, la poneva in una situazione nella quale il disdirsi, appena il mover dubbio sulla sua risoluzione, il fermarsi un momento 13 avrebbe avuto sempre più apparenza di stranezza scandalosa. 14 Preso il fatal ciocolatte, il Marchese si alzò, pigliò Geltrude in disparte, e con aria di consiglio amorevole le disse. «Orsù figlia mia, diportatevi bene: scioltezza e buon garbo.» 15 E qui le diede le istruzioni su quello che doveva

  1. pel
  2. i su
  3. misto
  4. buon
  5. [ment] mentr’
  6. alquanto
  7. come avrebbe fatto ad una...
  8. pei [gio] roman
  9. picciole [circostanze] dimostrazioni non [provo | volute] provocate da Geltrude, [servivano per] erano per
  10. prometteva
  11. quello
  12. ma si trovava circondata da tutto ciò che si faceva dintorno a lei
  13. sarebbe sembrato cosa stranissima.
  14. Quindi tutta la sua attenzione non poteva essere impiegata che a secondare le intenzioni altrui. Accanto a questa cancellatura, in penna, a margine: «»l’avarav stonàa pussée» (avrebbe stonato di più)
  15. Quelle buone suore vi aspettano a braccia aperte. [Non mi date] (lacuna) Fate vedere di che sangue uscite. Non mi date in fanciullaggini, in pianti, non mi fate la