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358 | gli sposi promessi |
corso, cadevano sfiniti per le vie, e dessero loro i conforti della religione; e insieme coi sacerdoti mandò facchini, che portassero pane, vino, minestra, uova fresche, brodi stillati, aceto,1 per nutrire, per confortare coloro che cadessero per inedia; e tutti questi particolari erano meditati da lui, perché tutto quello che fosse utile, era per lui importante,2 e l’idea grande e generale della carità era dal suo cuore applicata tutta intera nei minimi suoi particolari.
Cosí3 amava egli, oltre ogni compagnia, quella dei dotti e dei poveri, per4 vivere sempre nell’esercizio delle sue più nobili facoltà.5 E da tanta operosità, da tante cure del suo ministero, da tanti impicci in cui era tirato dalla confusione, che in quelle cure stesse avevano introdotta la confusione delle idee e le passioni degli uomini, egli sapeva togliere ancora6 assai tempo, per impiegarlo nello studio7 degli scritti i più stimati di qualunque tempo e di qualunque nazione,8 e nel lavoro dei molti scritti, ch’egli ha lasciati.
Noi non vogliamo qui esaminare tutti i pregi di questo uomo:9 basti il dire ch’egli ebbe principalmente le virtù10 più difficili, curò le più opposte ai vizj che signoreggiavano la generazione dei suoi contemporanei. Già forse l’amore dell’argomento ci ha trasportati ad una prolissità nojosa; ma non possiamo a meno di non avvertire una di queste virtù, perché è quella che non certo per la sua importanza ma per la rarità ci sembra degna di osservazione; ed è la tranquillità e il contegno mirabile di Federigo. In un tempo, in cui11 opinioni, fatti, discussioni,12 odi, amicizie, delitti, giudizi,13 tutto era avvelenato e precipitoso, in cui le virtù stesse avevano qualche cosa14 per dir cosí di spiritato e di fantastico, Federigo fu temperato, aspettatore, ponderato,15 lento nel credere, nell’operare, nel l’affermare: tutto condí
- ↑ tutti, tutti i conforti che secondo il caso possono dispensarsi dai sacerdoti
- ↑ e la carità
- ↑ [egli con lieto vólto accoglieva avidamente i dotti, o quelli che ne avevano allora il grido, e i bisognosi, mendi | egli si circondava volenterosamente di dotti e di poveri] amava egli di trovarsi fra i dotti e i poveri
- ↑ esercitare
- ↑ Tale era
- ↑ un tempo
- ↑ delle opere
- ↑ e nella composizione
- ↑ e già l’amore dell’uomo ci ha trasportati ad una prolissità forse nojosa;
- ↑ opposte
- ↑ tutto era
- ↑ nemici
- ↑ vizj e virtù
- ↑ di fantastico
- ↑ A margine, in penna: «lasciare - lento - perché può essere difetto, e sostituire: il card. era attivissimo.»