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capitolo X - tomo ii. 351

sé; e tosto, chiamato uno de' suoi fidati, domandò la cagione di quel movimento e di quel concorso;1 e intese che s'era risaputo la sera antecedente2 che il cardinale Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, era giunto improvvisamente a Lecco, per visitare3 le parrocchie di quei contorni; e che tutti accorrevano a vedere quell'uomo,4 il quale, dovunque si portasse, attraeva sempre folla.

Il Conte congedò con un cenno del capo il fidato, e rimase ancora un momento alla finestra a guardare, dicendo fra sé: — come sono contenti costoro! E perché? Perché è arrivato un uomo che si porrà un bell'abito, e darà loro delle parole, e alzerà le mani, tagliando l'aria in croce. Oh! come saltano:5 sembrano cavrioli: eh! avranno forse certo dormito meglio di me! Tanto contenta questa canaglia... ed io... Voglio andare anch'io: voglio veder questo uomo, che li fa essere tanto vogliosi, tanto contenti. Andrò, andrò. Voglio parlargli; voglio un po'6 vedere anch'io quest'uomo. Ne dicono tante cose! Eh! Come mi accoglierà egli? ricordati che sei il Conte del Sagrato. Ma che ho io paura di brutti musi?7 Io andare da lui: a che fare? che dirgli? Certo mi8 mostrerà due occhj9 arrovellati...10 Non importa: voglio andare a sentire che parole ha costui, per render la gente così allegra. — 11 Così detto o pensato, il Conte stette

  1. Segno accanto per due righe, e a margine, in penna: «periodo che diviene imbrogliato. Sarà facile rimediarvi».
  2. nel ult (sic)
  3. quella chiesa
  4. A margine, in penna, del Manzoni: «che quella mattina doveva trovarsi ad una chiesa (che nominò e che era alla metà della via distante circa due miglia dal castello)»
  5. pajono
  6. [sentire se ha qualcosa anche per me! trovare ❘ senti] vedere quel vólto, sentire queste sue parole che [cangian] fanno sparire le afflizioni. Voglio vedere se ha ancora quegli occhj che hanno fatto abbassare i miei... cospetto... cinquant'anni sono. Era uno strano giovanetto! E ora che sarà diventato? ora [d] sarà? ne dicono tante cose! Oh sarà peggio d’allora certamente!
  7. E se mi fosse poi impe
  8. farà occhi piú
  9. piú
  10. di quel giorno
  11. Fatta la risoluzione il Conte (parola illeggibile) L’occhiata, che aveva fatta tanta impressione e lasciato un cosi profondo marchio di rimembranza nella mente del Conte, era stata data nella occasione, che ricorderemo brevemente. Federigo Borromeo, giovanetto allora di 15 anni, si trovava nella chiesa di S. Giovanni in Conca nel giorno solenne di quel santo; e, invitato poscia dai frati, s'era posto a sedere nel presbitero, e quivi assisteva pensoso e riverente al rito che si celebrava. Quando una brigata di giovanetti, di adolescenti delle principali famiglie della città, entrata a turba nella chiesa per curiosità e visto in quel luogo il giovane