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324 | gli sposi promessi |
quando Lucia ristette alla grata, per1 intendere ciò che Geltrude avesse di nuovo a dirle;2 Geltrude confermata nella iniquità: «senti, Lucia,» le disse, «ricordati bene di tutte3 le avvertenze che ti ho date;4 procura di tenerti in mente la strada che tu hai fatta venendo qui; se fossi in dubbio, domanda con indifferenza e con franchezza5 a qualche buona donna che passi per via; va in modo di6 non dar sospetto; fatti animo, chè già non è il viaggio di Madrid: va e torna presto.»
«Oh, » disse Lucia, «Dio mi accompagnerà;»7 e si volse di nuovo8 s’avviò verso la porta, e passò la soglia. Geltrude corse a chiudersi nella sua stanza.9 Quivi l’abbandona il nostro autore; né in tutto il resto del manoscritto ne fa più menzione. Noi però, trovando descritti dal Ripamonti gli ultimi casi di questa sventurata, stimiamo che monti il pregio d’interrompere un momento la narrazione principale, per accennarli. Ci sembra anzi una specie di dovere per noi, quando abbiamo10 raccontati i delitti, di non tacere il pentimento, di non tacere che l’orrore a noi così facilmente ispirato da quelli, la religione ha potuto ispirarlo ancor più forte e più profondo all’anima stessa, che gli aveva acconsentiti e commessi. Riferiremo quei casi in compendio; chi volesse conoscerli più in particolare, li troverà11 esposti in bel latino nella Storia patria del Ripamonti, al libro sesto della quinta decade. Siccome egli non vi pone alcuna data, così non possiam dire di quanto sieno posteriori alle cose già da noi narrate.
La condotta, il linguaggio, l’aspetto abituale delle tre sciagurate suore, le loro stesse precauzioni, per 12 distornare13 i sospetti ne fecero, com’era naturale, nascere dei nuovi, che
- ↑ udire
- ↑ [Questa] Geltrude
- ↑ le cose di cui
- ↑ [cerca la strada] se mai non ti ricordassi bene della strada procura di ti
- ↑ al primo che
- ↑ Sic
- ↑ e pa
- ↑ e passò la soglia
- ↑ [E qui] Precede alla cancellatura un X, ripetuto poi nel foglio 95 ½ (pagine 186, 187 r. e v.) che è frapposto al foglio 95, e sostituisce il breve brano rifiutato. Noi ve la lasciamo [E noi pure ab] senza pur curarci di sapere ciò che passasse allora nel suo cuore, lieti di abbandonare questa donna, di perderla di vista fino al tempo in cui potremo finalmente rappresentarla affatto mutata, al tempo in cui [ella avrà di se stessa il sentimento che la sua condotta fa nascere in altrui,] l’orrore ch'ella avrà di se stessa potrà cangiare in compassione quello ch'ella ha ispirato.
- ↑ raccontata l’iniquità,
- ↑ nar
- ↑ imped
- ↑ nuov