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162 | gli sposi promessi - tomo ii |
di circospetti cioè e di facinorosi, e d’uomini che avevano, e d’uomini che facevano paura, egli apparteneva alla prima. La sua timida discrezione raddoppia però a questo punto della narrazione: e il progresso della narrazione stessa ne fa vedere il motivo. Le avventure di Lucia nel suo novello soggiorno si trovano implicate con intrighi tenebrosi, rematici, misteriosi, terribili, di persone che deggiono essere state potenti, e imparentate assai: e l’autore si 1 scopre impacciato tra il desiderio di raccontare quello che sa, e il terrore di offendere di quelle famiglie, 2 il mormorare contra le quali era un peccato punito in questo mondo. Quindi egli va col calzare del piombo, e narrando i fatti, sopprime tutte le indicazioni che potrebbero servir di filo a trovar le persone, e fra queste indicazioni anche quella del luogo. 3 Ma in questa parte almeno egli non è stato destro abbastanza, e noi possiamo annunziare senza timore d’ingannarci il luogo 4 dove si è fermata Lucia: poiché l’autore senza avvedersene ci ha dato un filo che condurrebbe alla scoperta anche un ragazzo. 5 Egli dice in un 6 passo del suo racconto che Lucia 7 giunse ad un 8 borgo nobile e antico al quale di città non mancava che il nome; altrove parla del Lambro che vi scorre: altrove ancora dice che v’era un arciprete: con queste indicazioni non v’ha in Europa uomo che sappia leggere e scrivere, il quale tosto non esclami: Monza.
La madre e la figlia si trovavano dunque, dopo la partenza di Fermo, solette in una osteria di Monza, senza alcuna pratica del paese, senza alcuna conoscenza, non avendo in 9 cosi alto mare altra bussola che la lettera del Padre Cristoforo. La lettera era diretta al Padre Guardiano dei Cappuccini. Agnese chiese conto del convento alla moglie dell’albergatore; 10 la quale non lo diede che dopo aver tentata ogni via per avere un pagamento anticipato 11 di un cosi picciol servizio, in tante informazioni, sul nome e sulla qualità delle donne, sui motivi del loro viaggio, sugli affari che potevano avere col Padre Guardiano. Ma le donne, alle quali era stato dal loro protettore raccomandata la discrezione, seppero ingannare le ciarle della ostessa, la quale fu