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46 | gli sposi promessi - tomo i |
sue parole il lettore intenderà lo stato del suo animo. «Parla! parla! Parlate, Parlate!» gridavano in una volta la madre e Fermo.
Lucia atterrita, costernata, vergognosa, singhiozzando, arrossando, sciamò: 1 «Santissima Vergine! Chi avrebbe creduto che le cose sarebbero giunte a questo segno! Quel senza timore di Dio di Don Rodrigo veniva spesso alla filanda 2 a vederci trarre la seta. Andava da un fornello all'altro facendo a questa e a quella mille vezzi l’uno peggio dell’altro: a chi ne diceva una trista a chi una peggio e si pigliava 3 tante libertà: chi fuggiva, chi gridava; e purtroppo v’era chi lasciava fare! 4 Se ci lamentavamo al padrone, egli diceva: badate a fare il fatto vostro, non gli date ansa, sono scherzi, e borbottava poi; gli è un cavaliere; gli è un uomo che può fare del male; è un uomo che sa mostrare il viso. Quel tristo veniva talvolta con alcuni suoi amici, gente come lui. 5 Un giorno mi trovò mentre io usciva e mi volle tirar in disparte e si prese con me più libertà: io gli sfuggii ed egli mi disse in collera: ci vedremo: i suoi amici ridevano di lui ed egli era ancor più arrabbiato. Allora io pensai di non andar più alla filanda, feci un po’ di baruffa colla Marcellina, 6 per avere un pretesto, e vi ricorderete mamma ch'io vi dissi che non ci andrei. 7 Ma la filanda era sul finire per grazia di Dio, e per quei pochi giorni io stetti sempre in mezzo alle altre di modo ch’egli non mi potè cogliere. Ma la persecuzione non fini: 8 colui, mi aspettava quando io andava al mercato, e vi ricorderete mamma ch’io vi dissi che aveva paura d’andar sola e non ci andai più: mi aspettava quand'io andava a lavare, ad ogni passo: io non dissi nulla, forse ho fatto male. Ma pregai tanto Fermo che affrettasse le nozze: pensava che quando sarei sua moglie colui non ardirebbe più tormentarmi; ed ora ... » Qui 9 le parole della povera Lucia furono tronche da un violento scoppio di pianto. «Birbone! assassino! dannato!» sclamava Fermo, correndo su e giù per la stanza, e mettendo di tratto in tratto la mano sul manico del suo coltello. «Ma perchè non parlarne a tua ma-