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| capitolo ii. - fermo. | 37 |
Il povero sposo che1 entrato nella casa del Curato per parlare di nozze e di festa2 non aveva sentito altro che impedimenti ed imbrogli, in mezzo alla stizza che lo rodeva,3 andava però riflettendo sui discorsi4 e sul contegno del Curato, e trovava tutto pieno di mistero...5
L’accoglimento freddo e imbarazzato, l’impazienza e6 quasi la collera, il tuono continuo di rimbrotto senza un perché, quel7 farsi nuovo del matrimonio che pure era concertato per quel giorno,8 e non ricusando mai di farlo quando che sia, parlare però come se fosse cosa da piú non pensarvi, le insinuazioni9 fatte a Fermo di metterne il pensiero da un canto:10 il complesso insomma11 delle parole di D. Abbondio12 presentava un senso cosí incoerente, e poco ragionevole, che a Fermo, ripensandovi cosí nell'uscire, non rimase piú dubbio che non vi fosse di piú anzi tutt’altro di quello che D. Abbondio aveva detto. Stette Fermo in forse di ritornare al Curato per incalzarlo a parlare, ma13 sentendosi caldo, temette di non passare i limiti del rispetto, pensò alla fin fine che una settimana non ha piú di sette giorni, e si avviò per portare14 alla sposa questa triste nuova. Sull’uscio del Curato abbatté in Vittoria che andava per una sua faccenda, e tosto pensò che forse da essa avrebbe15 potuto cavar qualche cosa,16 e salutatala, entrò in discorso con lei:
«Sperava che saremmo oggi stati allegri insieme, Vittoria.»
«Ma quel che Dio vuole, povero Fermino.»
«Ditemi un poco,17 quale è la vera ragione del Sigr. Curato18 per non celebrare il matrimonio oggi, come s’era convenuto.»
«Oh! vi pare ch’io sappia i secreti del Sigr. Curato?» È inutile avvertire che Vittoria pronunziò queste parole come si usa quando non si vuol esser creduto.
«Via, ditemi quel che sapete, ajutate un povero figliuolo.»
- ↑ era
- ↑ era|ci usciva
- ↑ non poteva a meno
- ↑ del Curato, e gli trova|e gli
- ↑ e si spettava, anzi teneva per certo che|Il contegno freddo nell'accoglierlo, l'impazienza e la rabbia con cui
- ↑ la rabbia
- ↑ parlare del matrimonio come
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- ↑ di abbandonare
- ↑ il complesso di tutte [basta] il risultato
- ↑ dei discorsi
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