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Cap. II.
Fermo. * 1
La consulta fu tempestosa e durò tutta la notte. L’egoismo, la debolezza, e la paura vi si trovavano come in casa loro, l’astuzia doveva quindi essere incitata, e ricevere l’incarico di1 proporre il partito, e cosí fu. Senza annojare il lettore colla relazione di tutte le fluttuazioni, dei ripieghi accettati e rigettati,2 basterà il dire che il partito di fare quello che si doveva senza darsi per inteso della minaccia non fu nemmeno discusso, che si pensò a quello di assentarsi3 tanto da aspettare qualche beneficio dal tempo, ma questo anche fu4 rigettato perché5 non v’era spazio per eseguirlo.6 La celebrazione del matrimonio era stabilita pel giorno7 vegnente, e una partenza di buon mattino, senza lasciare nessuna disposizione8 avrebbe avuto tutto il colore d’una fuga, ed esponeva a molti impicci e rendiconti.9 Fu però riservato questo ripiego per l’ultimo, cercando intanto di guadagnar tempo e di agire sulla parte piú debole.10 D. Abbondio si preparò a questo esperimento,11 passò in rassegna tutti i mezzi di
- ↑ Prima del testo, a margine, in lapis: «Ce titre n'est il pas un peu trop vague?»
- ↑ [fare le proposizioni, e cosí fu] trovare il ripiego
- ↑ daremo la
- ↑ per qualche tempo, tanto che venisse qualche uno
- ↑ messo in|trovato tropp inopportuno, [giacché] perché
- ↑ era troppo tardi. Infatti il matrimonio era rimandato
- ↑ Il matrimonio doveva e
- ↑ che si avvicinava
- ↑ sarebbe
- ↑ Si riservò quel|però
- ↑ D. Abbondio si preparò a questo esperimento con trovati corrispondenti
- ↑ riandò tutti i mezzi [coi quali] di superiorità