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capitolo viii - la fuga. | 145 |
quello che si tramava; trovò il modo di correre al convento, informò il Padre, il quale spedi tosto Menico, come abbiamo veduto.............................................................................................
I nostri tre fuggitivi camminarono qualche tempo in silenzio, dietro il loro picciolo 1 guidatore, il quale, superbo 2 di andar cosi di notte, per un affare, come un uomo, superbo di essere 3 quello che dava consiglio, che avvisava
- ↑ Variante: condottiere
- ↑ del suo incarico, superbo
- ↑ trovarsi quello della | nella brigata, che dava
brigatella alla sua ben diversa spedizione. Il Griso andò innanzi alla scoperta, vide tutto quieto al di fuori, fece venire avanti i suoi scherani, ordinò a tre di loro che scalassero chetamente il muro che chiudeva il cortiletto della casa, e calati in quello si appiattassero in un angolo, dietro una folta ficaia, ch’egli aveva adocchiata il mattino. Ciò fatto, egli, facendo star gli altri a pochi passi, bussò sommessamente, proponendosi di chiedere ricovero, come se fosse un viandante smarrito. Nessuno risponde; ribussa; né un zitto. Allora egli mandò un altro nel cortile, per la via tenuta dai primi, coll'ordine di sconficcare per di dentro il catenaccio, col minor romore possibile, per aver cosi la porta libera all’ingresso e alla ritirata. Tutto si eseguisce con gran cautela e con prospero successo: il Griso entra col rimanente dei malandrini, gli fa rimpiattare accanto agli altri; egli va alla porta del terreno, bussa, aspetta; e poteva aspettare. Sconficca pian pianissimo anche quella porta; si entra; lì non c’è nessuno. Il Griso cava fuori esca, pietra focaia, acciarino e zolfanelli; accende un suo lanternino; divide la gente; s'inoltrano, vanno alla scala, da prima a rilento e guardingamente, poi con meno riguardi: si sale non si trova né can né gatta. Si sbandano per quelle poche camere, su e giù; guarda, fruga, fiuta, rimugina per ogni cantone: è tempo perduto. Il Griso si strasecolava e non sapeva più che pensare; quando quei tocchi di squilla cosi fatti gli diedero altri pensieri. Chi è in difetto è in sospetto, dice il poverbio milanese; ad ognuno di coloro parve di sentire in quei tocchi il suo nome e soprannome; e tutti in furia verso la porta. Eppure ella era tutta gente provata, e avvezza a mostrare il viso; ma non poterono star saldi all’avvicinare d’un pericolo sconosciuto e indeterminato. Vi volle tutta la superiorità del Griso per tenerli in riga, e farli ritirare in buon ordine. Un vicino che usciva per accorrere alla scampanata, li vide, non fiatò, e corse a gridare all’arme in sul sagrato. Quanto a Menico, egli era arrivato quando gl’invasori erano tutti in casa; aveva posta la mano alla maniglia del catenaccio per bussare, e trovando aperto, era entrato stupefatto e atterrito; aveva inteso il romore sordo e le voci di coloro, e andava in fretta per risvegliare il sagrestano e far suonare a martello, quando scorse Agnese sull'angolo, come abbian detto; e venne poi a capo di eseguir felicemente la sua commissione, traendo al convento i nostri insidiati.