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xxx.

E Cleopatra, ond’aver sempre accanto
     Quel buon Guerrier di Marc’Antonio, un dono
     102Gli fè di quelle, e l’obbligò poi tanto.

Ma sta, che io pure Encomiator mi sono
     D’un tanto Eroe; giungiam le destre, Amico,
     105La Critica si ponga in abbandono.

Di litigar già non m’importa un fico,
     Nè gl’impacci del Rosso io mai mi piglio,
     108Non voglio alla mia Porta alcun intrico.

Bada se io son discreto, io sol mi appiglio
     A intrecciar nuove laudi al Porco nostro,
     111Che tu ad arte lasciasti, o per consiglio;

E già incomincio: o del miglior mio inchiostro
     Vien, caro Porco, alto principio, e meta;
     114Non mi negate, o Musa, il favor vostro.

Dormiva Enea, quando dall’onda queta
     Del vicin fiume il Tiberino Dio
     117Surse quant’era in aria augusta, e lieta,

E parlò: Figlio d’una Dea, d’obblio
     Spargi i danni sofferti, alfin giungesti,
     120De’ Latin, de’ Laurenti, e voto mio.