Ma quando ei fruga, e scava arditamente,
Non la fa allor da buon Mineralista, 228Il Tartufo estraendo sì eccellente?
Ah! che a ragion quel Miserel si attrista,
E borbotta pian piano ognor tra se, 231Vedendo, ch’egli è sempre per la pista.
Chi mangia a due ganascie, un Porco egli è;
Porco chi ha sempre il gorguzzule in molle; 234Porco chi scarno in pria, grasso si fè:
Porco chi non ha il sangue, che gli bolle;
Porco chi lascia un peto in abbandono, 237Porco il Melenso, il Brodoloso, il Molle.
Si sa, che il sonno è di salute un dono,
Pur vedi maldicenza! I dormigliosi 240Comodi porci intitolati sono.
Oh costumanze! oh tempi ingiuriosi!
Oh lingue nate del buon gusto a scorno! 243Ma saldi, o Porco mio, tai Ser Brigosi,
Che dan la quadra, e sembri loro un corno,
Ti mangierian su i muri ancor dipinto: 246Tu fa l’orecchie da mercante intorno,
Che con costor, chi non li cura ha vinto.