Che Diamine cos’è? Musa, si sà:
Un impasto gli è quel, dov’ entra, e lega
186Del lui sugo adiposo quantità;
E con esso la fronte ancor si frega
Berecintia, Giunon, Venere amante,
189E con mille composti entrar può in lega.
Sin l’immondizie a cento frutti, e piante
E’ un Elisire, un Balsamo sincero
192D’olio, e di sal volatile abbondante.
Ha nel Cembalo ancora ministero;
Della cotenna sua scaglie or si fanno
195D’un movimento elastico, e leggiero,
Che spinger senza penne, e accoglier sanno
Le lingue de’ rostrati salterelli,
198Che l’auree corde a vellicar sen vanno.
Oh Cembalo immortal, che scuoti, e svelli
Dal più cupo letargo, e l’alma, e i sensi,
201O tu pianga, o t’accenda, ovver favelli!
I pregi tuoi son portentosi, e immensi,
E tuo m’avrai Panegirista eterno,
204Ma chi ti può lodar quanto conviensi?