Pria che sua spoglia ad informar discenda
Alma quaggiù, fra le rotanti sfere,
18Forz’è, che d’armonia tutta s’ accenda;
E se talor noi la vediam giacere,
O schiva, o indifferente al suono, al canto,
21L’organo è in colpa, a cui dee soggiacere.
In vita mia non m’ hai fatto altrettanto;
Basta; intendesti: il favellare or torco
24Al grande Eroe, ch’or su mie rime ha il vanto.
Parlo di Te, mio rispettabil Porco,
Onor de la quadrupede Famiglia,
27Benchè di fuori impiastricciato, e sporco;
Che tu vivi alla buona, e senza briglia
Di moda, e servitù, che tanto annoja;
30L’usanza tua di libertade è figlia;
E Plinio insegna, che un calor da Boja
Sempre t’investe, ond’è, che poi ti piace
33Nel Pantano smorzar sì crudel noja.
Roma, Epidauro con sua buona pace
Adorár Serpi; idolatrò l’Egitto
36Gatti, Cipolle, e il Coccodrillo edace: