Pagina:Gli amori pastorali di Dafni e Cloe.djvu/89

78 dafni e cloe

potesse aver pur tre mila nocciole. Sarebbe mai, che egli fosse stato gittato da qualcuno? Avrebbelo mai Lamone trovato, come io la Cloe? Eranvi forse seco contrassegni, come quelli ch’io trovai con la fanciulla? Se così fosse, o Dio Pane, o graziose Ninfe, potrebbe essere che ritrovandosi i parenti di Dafni si rinvenisse ancora la stirpe della Cloe. Simili cose andò Driante fantasticando e conghietturando per insino all’aia; dove giunto, e trovato Dafni, che tutto sollevato per intendere quello ch’egli avesse con Lamone operato, per genero chiamandolo, e per l’autunno seguente le nozze promettendogli, buonissima speranza gli diede, ed appresso la fede gli porse, che la Cloe mai d’altri sposa sarebbe che sua. Dafni tosto ch’ebbe questa novella intesa, senza più altro fare, e non pure aspettando di bere, si mosse correndo verso la Cloe; e trovandola a mungere e a far caci, dettole il buon pro del maritaggio promesso, rallegrandosi seco, che la fosse sua moglie, la baciò palesemente, e mise mano a faticarsi insieme con lei, a munger nel secchio, a rassodar le pizze, e raddurre i capretti e gli agnelli sotto le madri. Dato a queste faccende ricapito si lavarono, mangiarono, bevvero e poscia all’inchieste delle mature frutta si dettero. Era di esse frutte una assai ricca stagione, e si trovava una gran dovizia di pere caravelle, di pergamotte, di ghiacciuole, di mele rose, di appiuole; e di esse, certe per terra giacevano, certe ancora per le piante pendevano. Le cadute più odorose si sentivano; l’appiccate più vigorose si vedevano; altre d’un odore di vino spiravano; ed altre d’un color d’oro risplendevano. Eravi per sorte un altissimo melo tutto vendemmiato, e non aveva nè pomo, nè fronda alcuna; tutti i suoi rami erano ignudi restati, e solo un pomo, per avventura era rimaso in su la vetta d’un ramo, il più alto che vi fosse, grande e bello oltramodo, ed egli solo gittava tanto odore, quanto tutti gli altri insieme non avrebbon fatto. Il coglitor d’essi, per paura d’arrischiarsi tant’alto, avea lasciato di corlo, credo perchè destinato fosse, ch’alle mani d’un qualche innamorato capitasse. Dafni dunque tosto