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ragionamento ii. 53

di tutte le altre sampogne, e stando tutti con grandissimo piacere intenti ad ascoltar l’armonia di Fileta, Driante levatosi di terra, ed impostogli, che una bacchea gli sonasse, si recò primieramente in su la persona, e crollatosi e divincolatosi, e branditosi tutto, incontanente che sentì il primo accento d’essa, spiccata una cavrioletta in aria, si mosse saltando, ed atteggiando una moresca di vendemmiatori, e battendo minutamente ogni minima nota del suono, contraffece quando un tagliator di grappoli, quando un portator di corbe, ora un che pigiasse, ora un che imbottasse, e finalmente un che beasse, e che bevuto, balenando e ’ncespitando cadesse; e così, come ubbriaco cadendo, fece fine, lasciando tutti che ’l videro pieni di meraviglia; perciocchè tutti i suoi moti furono con tanto tempo, con tanta attitudine, e sì naturalmente fatti che a ciascuno parve veramente le viti, il tino, le botti, e che veramente beesse, e veramente fosse ebbro. Mostro ch’ebbe il terzo vecchio anch’egli la sua prodezza, baciò Dafni e la Cloe; ed essi levati suso atteggiarono la favola di Lamone. Dafni imitò Pane, la Cloe contraffece Siringa: questi lusingando pregava, quella schernendo rideva; questi seguendola correva con le punte dell’ugne imitando i piedi caprini, quella fuggendo mostrava paura e lassezza: poscia la Cloe s’ascose nella selva, come Siringa nella palude, e Dafni presa la sampogna di Fileta, quello sì grande stromento, secondo che volle far sembiante d’amarla, di pregarla, o di richiamarla, cosí sonò quando a lamento, quando a lusinghe, e quando a raccolta, sì maestrevolmente toccandola, che Fileta meravigliandosi si levò suso e baciatolo, in dono la gli diede, con patto che a verun altro, ch’a sonare o non lo appareggiasse, o non l’avanzasse, giammai non la desse; ed egli presala, e baciatala, dedicò la sua piccola a Pane. Ridotta che fu la Cloe quasi ad una vera fuga, già notte facendosi, le capre se ne tornarono insieme con le pecore, e Dafni con esso la Cloe, tantochè per insino a notte non si spiccarono l’uno dall’altra; e notte facendosi, per lo seguente giorno si con-