accese il foco, e parte di quella carne lessando, e parte arrostendo, ne porse il saggio alle Ninfe, e sparse loro una gran tazza di mosto; composte poi le mense di frondi, si assisero a magnare, a bere, ed a festeggiare, avendo però sempre gli occhi alle greggi, che il lupo non facesse lor villania, quello che non avevano fatto i nimici: ed in onor delle Ninfe cantarono alcune canzoni le quali erano poesie d’antichi pastori. La notte seguente dormirono alla campagna per il giorno di poi sacrificare a Pane, e la mattina
preso un becco, il quale era il più vecchio padre di tutto il branco, di pino incoronato, di sotto al pino lo condussero, ed ivi di vino la fronte spargendogli, cantando tuttavia le lodi del cornuto Dio, lo sacrificarono, l’appesero, lo scorticarono e facendo della sua carne una parte arrostita, e l’altra lessa, lo posero nel prato sopra a foglie d’ellera, e di tassobarbasso, e la pelle con le corna suvvi nel pino appresso alla statua di Pane lo conficcarono, usata