chiamo ignudi in terra. Ma come faremo ora che è freddo? E’ sarà bene, che noi ce ne consigliamo un’altra volta seco. Questi furono quella notte i loro pensieri. Il giorno seguente, menando le greggi a pascere, tostochè si videro si corsero a baciare, quel che non avevano ancor fatto; e gittandosi le braccia al collo, s’abbracciarono strettamente: il terzo rimedio non s’ardirono a fare, perciocchè coricarsi ignudi pareva cosa brutta, non solamente alle vergini, ma a’ giovani caprari. L’altra notte dunque, non potendo manco dormire, tornarono di nuovo a riandar le cose ch’avevano fatte, a pentirsi di quelle ch’aveano lasciato di fare. Ci siamo baciati, diceano, e nessuno profitto n’abbiamo cavato; ci siamo abbracciati, ed è quasi il medesimo; per certo che ’l coricarsi debbe esser solamente il rimedio d’Amore: questo bisogna che noi proviamo: in questo sarà di certo qualche cosa di più che nel bacio. E con tali discorsi addormentandosi (come suol avvenire) vedevano sogni amorosi, e sognavano di baciarsi, d’abbracciarsi, e di far la notte quello che non avevano fatto il giorno, cioè di coricarsi insieme ignudi. L’altra mattina adunque si levarono meglio disposti; e frettolosi di baciarsi, con molti fischj sollecitavano di cacciar le greggi al campo; e subito incontrati, sorridendo si corsero a fare accoglienza, prima baciandosi, di poi abbracciandosi; ma di fare il terzo rimedio pur s’indugiarono: perciocchè nè Dafni s’arrischiava di dirlo, nè la Cloe ardiva di cominciare, per insino che a sorte non venne lor fatto. Sedevano un giorno ambedue sopra un tronco di quercia, ed affettuosamente baciandosi, se n’andavano tutti in dolcezza; perchè non sapendo da tal diletto levarsi, ognora più strettamente abbracciandosi, stringendosi, succiandosi, strofinandosi i visi, e premendosi le labbra con le labbra talmente, che nè l’una bocca nè l’altra si vedea, Dafni una volta sprovvistamente, per più stringersela addosso, diede una scossa cotale alla scapestrata, che la Cloe venne alquanto a piegarsi per il lato, ed egli per continuar la soavità del bacio seguendola le si rovesciò sopra. Così cag-