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P R O E M I O



Nell’isola di Lesbo cacciando, e per lo bosco delle ninfe attraversando, mi si scoperse nel mezzo di esso uno a lor sacro, solitario e venerando tempietto: e già dalla caccia affannato, per alquanto riposarmi, e per le Dee visitare entrandovi, mi s’offerse nella prima giunta una vista bellissima sopra quante ne vedessi giammai. Vidi attaccata alla parete d’incontro una Tavola dipinta; la sua dipintura rappresentava una istoria d’Amore. Era il bosco ancor esso bellissimo, ombroso, erboso, fiorito e d’acque d’ogn’intorno rigato, e tutti insieme l’erbe, gli alberi, ed i fiori erano per molti rivi da una fontana sola nutriti. Ma sopra modo piacevolissima si mostrava l’istoria della pittura, copiosa, artificiosa ed amorosa tanto, che molti forestieri, per fama, da ogni banda vi concorrevano, mossi o dalla devozione delle Ninfe, e dalla vaghezza della pittura. Il componimento dell’istoria erano donne che partorivano, altre che i lor parti adornavano, e certe che in deserto li gittavano. D’intornovi, pastura di armenti, occisioni di pastori, giuochi d’innamorati,