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ESPIAZIONE 61

Chi, più che penna o spada, è a maneggiare esperto
            32Il grimaldello?

Profuso oro a’ bertoni d’Astrea fatta baldracca?
    Procacciato a Bonturo onor divino?
Scolpito in marmi e in bronzi (oh Giusti!) la guarnacca
            36Di Truffaldino?

Non hai tu, barcheggiando su le calde fiumane
    Del pianto, druda delle altrui vendette,
Largito ai derelitti, che ti chiedeano pane,
            40Piombo e manette?

Non hai, madre, sofferto ch’a’ tuoi sacri captivi
    Fosse un raggio di sole anco vietato?
Non hai tu su la fossa dei tuoi martiri vivi
            44Cancaneggiato?

Ed ecco, or nell’eclissi del tuo giudizio, alata
    Furia al tuo capo la Giustizia romba;
E l’Espiazione, vermiglia aquila irata,
            48Sopra a te piomba!

Oh fragor d’improvvisi sdegni e d’immani lutti,
    Dal ciel, dal mar, dalle cruente arene!
Oh suon misterioso di palpitanti flutti:
            52Ecco, ella viene!

Sostano a’ campi avari, alle officine, intorno,
    L’opere in minacciosa alta quiete;
L’austero Etna nevoso, che si arrubina al giorno,
            56Viene, ripete.

Dalle reggie pollute, dai trafficati altari
    Sorgono al casto cielo ululi immensi;