Chi, più che penna o spada, è a maneggiare esperto 32Il grimaldello?
Profuso oro a’ bertoni d’Astrea fatta baldracca?
Procacciato a Bonturo onor divino?
Scolpito in marmi e in bronzi (oh Giusti!) la guarnacca 36Di Truffaldino?
Non hai tu, barcheggiando su le calde fiumane
Del pianto, druda delle altrui vendette,
Largito ai derelitti, che ti chiedeano pane, 40Piombo e manette?
Non hai, madre, sofferto ch’a’ tuoi sacri captivi
Fosse un raggio di sole anco vietato?
Non hai tu su la fossa dei tuoi martiri vivi 44Cancaneggiato?
Ed ecco, or nell’eclissi del tuo giudizio, alata
Furia al tuo capo la Giustizia romba;
E l’Espiazione, vermiglia aquila irata, 48Sopra a te piomba!
Oh fragor d’improvvisi sdegni e d’immani lutti,
Dal ciel, dal mar, dalle cruente arene!
Oh suon misterioso di palpitanti flutti: 52Ecco, ella viene!
Sostano a’ campi avari, alle officine, intorno,
L’opere in minacciosa alta quiete;
L’austero Etna nevoso, che si arrubina al giorno, 56Viene, ripete.
Dalle reggie pollute, dai trafficati altari
Sorgono al casto cielo ululi immensi;