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58 | POESIE POLITICHE E SOCIALI |
Che speri? L’ardua virtù, che in ferreo
Morso ti serra, l’anima
A illuminarti e a disfamarti intenta,
Alle tue vacue visceri
40Balzelli nuovi e vecchio piombo avventa.
ESPIAZIONE
I.
Chi è, disser, costui che solitario altero
Sul nostro capo il verso empio saetta,
E su la gloriosa luce del nostro impero
4L’ombra sua getta?
Chi è costui, che i tetri sogni sferrando a volo,
Come falchi addestrati in noi li avventa;
E di amor, di giustizia all’affamato stuolo
8Parlar si attenta?
Torbido evocatore di pazze ombre, l’abisso
O non vede o non cura a cui cammina:
Con l’occhio, acre di febbre, all’orizzonte fisso,
12Ecco, ei ruina.
E noi frattanto in aurea rete impigliamo il biondo
Amore e l’affoghiamo entro al bicchiere;
Noi ci tiriamo dietro inguinzagliato il mondo
16Come un levriere.
Che importa, se al nostro uscio Lazzaro derelitto
Frignando invidj a’ nostri cani il pranzo?
Avrà, quand’ei non sia ad alcun Fascio ascritto,
20Pur qualche avanzo.