Voi non ecclissa con le fulgid’ale
La Gloria, onde a’ Danàchili 10Tornò l’agguato d’Agordát fatale!
Ben di cannibali genía te nomano,
Sicula plebe, i soffici
Tribuni! Oh scempio! Oh disonor nei tempi!
Tu bieca infurj, e d’Euno 15Rinnovi, in tanta civiltà, gli esempi!
Odio! Ma l’itale vene non corrono
Latticinosi balsami?
Ma in pacifiche giostre Amor non scherza?
Ma in contubernio triplice 20Non è tutta un amor l’Italia tersa?
Fame? All’esauste epe non giovano
Gli elucubrati intingoli
Dei regj pasti e i peregrini aromi
De’ nappi, onde spumeggiano 25Brindisi arguti e priapèi scilomi?
Onta a te, lurida geldra, che il fegato
Di livor gonfia, esamini
Quante altri in ozio e vigne infeuda e campi;
Onta a te, ch’osi agli uomini 30Simile farti, e umani dritti accampi!
Male a te, rabida melma, che un libero
Tozzo agognando, impavida
Cozzi, e ignara d’ossequj e di rimorsi
Al buon padrone intorbidi 35I sonni, e il censo al sacro erede inforsi!