Voi, tetri mostri, gracidanti a’ vivi
L’ultimo esizio e l’infinita notte,
Voi dal rostro di ferro e d’occhi privi,
60Che a branchi, a stormi, a frotte
Con perenne clamor da l’inquinate
Macerie sacre e da’ sanguigni altari,
Al mal di noi, che vi pasciam, chiamate
64Mostri a voi d’alma pari.
Urlate, osate: i dì son vostri, è vostra
Questa tomba d’eroi; fuma al divino
Occhio più grata de la gloria nostra
68L’offerta di Caino.
Irta vigila al ben vostro la vecchia
Volpe in giornea, ch’oro ed obbrobj insacca,
Essa che al nostro onor cauta sonnecchia,
72E la discreta lacca