O ruffianando il popolesco orgoglio
Con finte audacie e marziali aspetti,
Sorga al curule seggio il Furto, e il Broglio
44Di frigio s’imberretti.
Gloria a’ trionfatori; a le infelici
Ostie pace. Un’infesta itala prole
Quest’aure ammorba, altri più rei nemici
48Strisciano al nostro sole:
Fere spente d’amor, cui la vigliacca
De’ gaudenti adiposa alma carezza,
Mentre, o popolo, il tuo collo si fiacca
52Sotto la lor gravezza;
Fere dal vario pel, che di mentita
Suavità mèlan l’ingegno iniquo
E il cor vile: tu primo, o pio Levita
56Dal sorrisetto obliquo;