Giorno verrà, nè sia lontan, che, dòma
L’idra che le fraterne ire ridesta,
In un patto d’amor Lutezia e Roma 28Trïonferan: su questa
Ciurma, ch’or siede insidïosa al temo
Ed arma occulta a le due genti il braccio,
Giustizia piomberà qual falco, e al remo 32Dannerà gli empj e al laccio;
Mentre su’ troni eversi e l’are infrante
Poseran, chete sorridendo, il guardo
Leonino le teste inclite e sante 36De l’Hugo e del Nizzardo.
Ghigni fra tanto da’ sabaudi gioghi
Su le nostre fortune il Brenno invitto,
E al suo carro, se può, facile aggioghi, 40I leoni d’Egitto.