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PERCHÈ ad ambigua libertà redenta
    La Tíade de la Senna erge la faccia,
    E, immemore del suo sangue, s’avventa
        4Del nostro sangue in caccia;

E così di furor torbido ha il lume,
    O di solita ebbrezza i sensi infermi,
    Che affogar di Sedàn l’onta presume
        8In petti itali inermi,