Ma i poverelli, così come siete,
Vi chiaman sempre, vi vogliono bene;
E, ancor che soffran la fame e la sete,
Quand’altri sbuffa tra fumide cene,
30Dal marcio strame, ove languono infermi,
A voi sospiran da l’anime strane,
E al vostro raggio, quai sudici vermi,
Strisciano in busca di morte o di pane.
O frate sole, ma voi, se non erro, 35Troppo vi fate quest’oggi aspettare:
V’arrestò forse qualch’ispido sgherro
Perchè vermiglio uscivate dal mare?
O, trafficando il sorriso bugiardo,
Sol compiacete de’ grandi a le brame, 40Nè vi degnate più dare uno sguardo
Al nostro vivo dolente carcame?