50Erta aízzando la sgroppata rozza;
Mugghiano dentro a l’ondeggianti stalle
Gli atterriti giovenchi, ed urla e suoni
Varj mandano al cielo uomini e cose.
Tutte sudan così quanto il Sol dura 55Le inopi ciurme de’ mortali. Infrante
Riedon quinci da l’opre a’ tenebrosi
Stambugi estrani a la salute, dove
Geme l’egra vecchiezza in su marcito
Strame a la stenta puerizia a canto; 60E d’ira e di pietà torbido il ciglio
Brontola il genitor, che sempre impari
A l’uopo de la lercia famigliuola
Ne le rozze scodelle il pasto fuma.
Quant’onesto sudor, quanti spregiati 65Dolori, quanta fame e quanto sangue
Costano i vostri turpi ozj, o felici
Divoratori del comun retaggio!