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il duomo di spoleto | 17 |
che saranno sepolti nel cimitero della prefata chiesa di Santa Maria. Santa Maria è, dunque, veramente, e non altro, il titolo che già aveva la chiesa presso cui Andrea istituiva la Canonica; il qual titolo era ed è ancora quello del Duomo di Spoleto. E qui non deve trascurarsi di notare il significato di alta antichità che assume un titolo ecclesiastico, quando è dato non solo ad una chiesa, ma anche al suo cimitero. Che se il Vescovo avesse, proprio allora, come asseriscono alcuni, cambiato titolo alla chiesa, e nulla può farlo supporre, anche soltanto l’avesse ricostruita, certo e giustamente ne avrebbe in questo luogo del Decreto menato vanto o almeno lasciato ricordo. E, in ogni caso, il cimitero non col nuovo titolo della chiesa, ma con quello antico e suo proprio sarebbe stato chiamato.
E di ciò vi sono esempî nella stessa Spoleto. Intorno alle chiese di S. Gregorio, di San Ponziano e di San Sabino, vi furono antichissimi cimiteri cristiani, e sebbene delle chiese, in quei luoghi e a quei Santi dedicate, si abbiano memorie anteriori al mille, pure i cimiteri loro vennero sempre denominati di S. Abbondanza, di S. Sincleta, di S. Serena.
Non a S. Primiano, dunque, dopo il mille, fu mai intitolato l’odierno Duomo di Spoleto, poichè lo stesso Vescovo Andrea ci prova che era già da tempo dedicato alla Vergine. Nè questo titolo, come vedremo, ad esso fu dato mai dal mille in su.
Abbiamo però, detto di sopra, che S. Primiano ebbe culto presso il Duomo di Spoleto; e dove e come, lo stesso Decreto ce lo insegna.
La prima terra che Andrea concede agli istituendi Canonici, è quella appunto su cui sorge, anche oggi, l’edificio della Canonica del Duomo. La descrizione è così esatta, i lati di essa terra sono così determinati, da non permettere equivoco. Il Decreto dice: «terra que iuxta ecclesia adiacet cum domibus et sine domibus. Latera vero eiusdem terrae ec sunt: primum latus Ecclesia, secundum latus descendens ab ostio ecclesie per gradus in viam, que infra se continet terra et domum, et hortum presbyteri Petri eiusdem ecclesiae famuli, et domum Joannis similiter usque in Trivuna S. Primiani. A bene intendere questo passo basta