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na, forse, una vera e propria antica Vita di S. Primiano non è mai esistita1.

Esaminando ponderatamente ciò che di S. Primiano ci hanno lasciato scritto gli storici spoletini e anconetani2, questo parrebbe risultare: che il S. Primiano di Spoleto nulla abbia a vedere col S. Primiano di Ancona, il quale fu Vescovo e non Martire, mentre Martire e non Vescovo sarebbe stato quello di Spoleto. Del Primiano spoletino è asserito il martirio, sulla fede, come abbiamo visto, di antiche fonti, nei primi anni del IV secolo: dell’altro, nulla si sa, tranne che fu Vescovo e Greco, secondo l’iscrizione incisa nella tavola di marmo che chiudeva il loculo in cui erano state nascoste le sue ossa; iscrizione e loculo scoperti nel 13732.

Ma, senza entrare nella discussione, del resto per noi inutile, di tanto incerta materia, questo, come proveremo, non è dubbio: che, cioè, la memoria di un Martire, di nome Primiano, abbia avuto realmente culto assai antico presso il Duomo di Spoleto.

Scrisse Bernardino di Campello, nel passo riportato di sopra, che ragione di tale culto fu l’essere stato il corpo del Martire Primiano furtivamente sepolto, in quel luogo; ma, è da osservare, in-


  1. Da ricerche fatte eseguire in Ancona, risulta in modo indubbio che nell’Archivio Capitolare del Duomo non si trova alcun manoscritto con la Vita di S. Primiano e non vi è memoria che vi sia mai stato. Chi desiderasse maggiori notizie intorno alla questione dei due S. Primiano, e alla invenzione del corpo di quello di Ancona, legga la Istoria di Ancona e la Dissertazione sulla Chiesa Anconitana di Mons. Peruzzi.
  2. 2,0 2,1 L’iscrizione diceva: Hic requiescit corpus Beati Primiani Episcopi qui fuit Graecus. Vedi la nota precedente.
    Ora è chiaro che, soltanto sulla incontestata autenticità e antichità di questa scritta, la quale più non esiste, riposa la pia credenza che i Santi di nome Primiano, venerati in Ancona e a Spoleto, siano due. E il dubbio su quella iscrizione, non solo è lecito per ragioni epigrafiche, ma può anche essere avvalorato dalle parole del Leoncilli, op. cit., in S. Giovanni Vescovo, c. 57, il quale scrisse: «Admoniti autem sumus hunc Sanctum (Primiano) ex Ancona Clarissima Piceni Civitate oriundum fuisse, et apud Spoletum pro fide Christi martyrem fuisse, ut in eius vita, quae olim in eiusdem Cathedralis Archivio servabatur, clare constabat.» Come abbiamo detto, il Leoncilli vide veramente la Vita di S. Primiano nei Lezionarî del Duomo di Spoleto, vita che era stata trascritta in quei volumi, circa due secoli prima della ricordata invenzione anconitana e che, certamente, venne composta prima del mille.