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» Parendomi voi pur desso, m’è venuto sta sera forse cento volte voglia d’abbracciarvi.» Bocc.

» Tu: non mi par desso.» Bocc.

» Se parlato che gli avrete e’ non vi pare per presenzia, per dottrina, per lingua un uomo da mettergli il capo in grembo, dite ch’io non sia dessoMachiav.

Da questi esempli si raccoglie, che la voce desso è confermativa di questi, d'ella, di voi, di tu, d’io, e che non può in nessun modo star sola ed in luogo di queste ultime.


ESTREMITÀ - ESTREMO.


Estremità è propriamente l’ultima parte di una cosa materiale, e si oppone a mezzo, o a centro: estremo s'adopera sempre in astratto, vale il più alto grado, l’ultimo segno al quale una cosa possa giungere, e si oppone ad ordinario, o a temperato. Si dice l’estremità, e non l’estremo, d’una ripa, d’una lingua di terra, d’un paese; e per altra parte, l’estremo, e non l’ estremità, delle forze, della gioja, del piacere, del dolore, della vita. Le mani ed i piedi sono chiamate con vocabolo generico le