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TIMORE - PAURA.
La paura è un errore de’ sensi, e viene da viltà; il timore è un errore di calcolo, e viene da un eccesso di prudenza; l’uno ha per opposto la speranza, l’altra il coraggio. Paura è effetto d’alterazione d’animo, timore procede da ragionamento, e quando il ragionamento è falso, allora si dice timor vano, timor panico, accertando con questi addiettivi un significato, che naturalmente non ha. Nell’indagare l’origine della voce si trova che paura è dal lat. pavor, e questo pavor viene dai grammatici latini originato dal verbo pavio1, battere, quasi che la paura ti dia una stretta, un battimento al cuore; non così il timore che è più occulto e meno concitato. Timore può prendersi in senso buono, paura non mai; ed anche preso in mala parte, timore è sempre meno di paura. Timore chiamiamo poi quel sentimento di ossequio, che gli uomini onesti hanno per le leggi divine ed umane: quindi diciamo quegli è timorato d’Iddio, quei teme le leggi, nè si potrebbe
- ↑ Festus ap. Forcell..