e questo bellissimo traslato deriva dal senso primitivo della voce, come a dire che una forte impressione rapisce, cioè trasporta l’anima, la mente: dell’uomo fuori de’ suoi termini ordinarii; nè qui le due voci possono in nessun modo incontrarsi. V'hanno poi nel comune discorso due modi di dire ne’quali sembra a prima giunta che esse possano adoperarsi promiscuamente; il primo è rubare, e rapire il paradiso, presa la metafora dal Vangelo. Ma anche in questo caso affatto particolare le due voci vengono differenziate dall’idea caratteristica, la quale è d’inganno in rubare, e di forza o violenza in rapire; perchè il ladro che dopo una lunga serie di misfatti, giunto all’estremo raccomanda la sua vita a Dio, e muor pentito, si dice che ruba il paradiso, quasi volendo dire che egli fa inganno alla clemenza del comun padre; ma quegli che con un coraggioso martirio cancella le colpe della vita passata rapisce il paradiso, cioè fa forza, per dir così, all’eterna giustizia. E con bella maestria di lingua toccò il Segneri di questa differenza nel passo seguente: «Se a te non bastasse l’animo nè di rubarti il paradiso nel modo pur ora detto, nè di rapirtelo, non ti hai però così tosto da disperare.»