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M. Il vocabolario della lingua. Or tacete, signorine, e udite la vostra sentenza. (legge) «Mestiero, arte, esercizio, professione.» Ah? che ve ne pare? son’io una cosa stessa con voi? non possiamo noi fare un sol fuoco? anzi, essendo io del genere mascolino, non sono forse dappiù di voi, appunto come il maschio è dappiù della femmina? or bene, venitemi dietro, e fatemi un po’ di corteggio.

A. Ma quel libro.....

M. Eh non occorre calcitrare: è questo l’evangelo della lingua, e chi ne va senz’esso è sulla strada della resìa.

A. Mai no.

P. Mai no, al certo.

M. Mai sì stiticuzze, mai sì permalose, mai sì.

A. Vil verme! ..... a troncar sì bassa contesa mi basterebbe allargar queste ale che porto raccolte intorno alla persona, per poggiar tant alto che la ta vista non v’arriverebbe. Fa dunque fine al to dir temerario, e senti queste poche parole .....

M. Io vuo' dire il fatto mio, e dirlo di santa ragione; questi tuoi modi non mi quadrano, e opra d’alzar la voce schiamazzerò più forte di te, e ti ridurrò al silenzio.