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fatica, ma propriamente affanno, agitazione, significato che procede dirittamente da quel suo primitivo accennato di sopra di domar la furia d’un generoso cavallo costringendolo a rimaner immobile fra le travi, perchè in questo stato d'agitazione sua è grandissima: che se alcuna volta i nostri antichi scrittori adoperarono la voce travaglio per lavoro o fatica, intendasi sempre di durissimo lavoro, e d’aspra fatica. Così l’Ariosto chiamò travaglio di mare quegli scatti dello stomaco prodotti da un’interna commozione che si prova navigando; ed il Tasso cantando della lunga ed aspra tenzone tra Argante e Tancredì, pone in bocca all’araldo, che viene a partirla al cader della notte, le seguenti parole: » Tempo è da travagliar mentre il sol dura.» ed in questo significato | usò pure prima del Tasso il Petrarca.

Non farcbbe sicuramente d’uopo d’accennar qui la distinzione tra quest'ultima voce e l’altre, se lo strapazzo che gli italiani hanno fatto della lingua loro al tempo dell’invasione francese, non gli avesse condotti a svisare la faccia originale del vocabolo, e ad ammettere i significati del francese travail: nè posero mente che i francesi non avendo, e non usando alcun